A inizio settimana, Bungie ha annunciato una serie di licenziamenti che hanno coinvolto centinaia di dipendenti. Contemporaneamente, la guida dello studio è passata nelle mani di Hermen Hulst. Sebbene la notizia abbia sorpreso molti, sembra che i tagli fossero stati pianificati da tempo, già dall’inizio dell’anno, e posticipati di qualche mese per ragioni non del tutto chiare.
Nonostante si possa pensare che i licenziamenti siano legati al recente lancio dell’espansione ‘La Forma Ultima’ di Destiny 2, il giornalista Stephen Totilo ha smentito questa ipotesi. Secondo Totilo, Sony aveva già previsto questi tagli da inizio anno, ben prima dell’uscita dell’espansione.
Sempre stando a Totilo, Bungie non sarebbe riuscita a raggiungere gli obiettivi di profitto stabiliti da Sony e, anzi, avrebbe registrato perdite fin dal lancio di ‘Destiny 2: Lightfall’ all’inizio del 2023. Già ad ottobre 2023, Bungie aveva effettuato un primo round di licenziamenti, come parte di un piano più ampio per risanare le proprie finanze. Totilo conclude affermando che Sony potrebbe aver sovrastimato il valore di Bungie, acquistando uno studio che non sembra in grado di raggiungere gli obiettivi fissati al momento dell’acquisizione.
Per far fronte alla situazione finanziaria, Bungie avrebbe deciso di cancellare lo sviluppo di Destiny 3 o di un possibile spin-off, concentrando gli sforzi sul supporto continuo di Destiny 2 con contenuti più piccoli e frequenti. Internamente, i prossimi aggiornamenti per Destiny 2 sono stati ribattezzati “Content Packs” e saranno più snelli rispetto alle maxi espansioni a cui i giocatori sono abituati. Non è ancora chiaro se le espansioni continueranno a essere pubblicate, anche se con una frequenza inferiore.
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