Come sarebbe stato Days Gone 2? Il game director Jeff Ross torna a parlare di quel sequel mai nato, oggetto di discussione per diversi mesi e perfino di una petizione rivolta ai vertici di Sony. In un’intervista a USA Today, Ross ha parlato dei piani che lui e Bend Studio avevano in serbo per il titolo, svelando che quello cancellato sarebbe stato soltanto il secondo di una trilogia, la “versione definitiva” che avrebbe sviluppato meccaniche e trama.
La narrazione, a detta di Ross, avrebbe avuto un ruolo di fondamentale importanza all’interno del sequel “perduto”, specialmente nei confronti del rapporto fra il protagonista Deacon e la moglie Sarah. Stando a ciò che il director lascia intendere, i due (riunitisi alla fine del primo capitolo) avrebbero dovuto affrontare una serie di problemi e dinamiche relazionali, dovuti soprattutto a quanto accaduto nel corso della storia, evolvendo di fatto il loro legame.
Inoltre, la tecnologia NERO acquisita nel primo capitolo avrebbe avuto un ruolo più centrale, con l’aggiunta di opzioni nel gameplay e risorse accessibili al giocatore. Il tutto ambientato in un mondo di gioco molto più vivo e dinamico, correlato da dettagli come orsi intenti a scavare nella spazzatura oppure lupi selvatici a caccia di prede.
“Days Gone? Una trilogia: il primo capitolo ha gettato le basi”
Dal punto di vista tecnico, Days Gone 2 sarebbe stato un grande miglioramento rispetto al predecessore, grazie soprattutto all’introduzione di alcune interessanti meccaniche come – ad esempio – la possibilità di nuotare. Il motivo di tale aggiunta è legato ancora una volta al gameplay: a quanto pare, durante i play test, ben il 75% delle morti erano causate da annegamento. La feature doveva inizialmente essere presente anche nel primo capitolo, ma è stata tagliata per mancanza di tempo e giustificata successivamente come una fobia del protagonista.
“Devi imparare a gattonare prima di muovere i tuoi primi passi e devi camminare molto se vuoi imparare a correre – ha spiegato Jeff Ross, riferendosi al sequel – La vedo come una trilogia: i primi capitoli ti servono per gettare le basi da cui costruire i successivi”. E così, a quanto pare, sarebbe stato anche per Days Gone 2, un progetto che non vedrà mai la luce poiché scartato da Sony stessa a favore di una nuova IP.
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