Nonostante la console PlayStation 5 sia stata lanciata solo un anno fa, in questi giorni gli hacker hanno annunciato di aver già compiuto importanti passi in avanti nel bucare il sistema di sicurezza dell’ammiraglia Sony.
Sia il gruppo theFlow0 che Fail0verflow hanno pubblicato alcuni screenshot su Twitter nel fine settimana facendo sapere che sono riusciti a sbloccare la modalità di debug della PS5 e ad accedere agli strumenti necessari per decrittografare parte del firmware.
TheFlow0, ben noto nella scena homebrew per il suo lavoro passato con PlayStation Vita, ha colpito per primo, pubblicando un’immagine del menu delle impostazioni di PS5 con una nuovissima opzione per “Impostazioni di debug”, che appare in fondo. Queste sono normalmente opzioni riservate ai kit di sviluppo in modo che le aziende possano testare i loro giochi, ma il fatto che sia apparso su una PS5 standard potrebbe indicare che TheFlow0 ha trovato una sorta di exploit del kernel PS5.
#PS5Share pic.twitter.com/xem0A7i3rC
— Andy Nguyen (@theflow0) November 7, 2021
Come altri hanno notato, lo screenshot di Flow0 è stato pubblicato su Twitter utilizzando la funzionalità di condivisione integrata di PS5, il che rende il tutto più credibile.
Se è vero che le console hackerate possono inevitabilmente facilitare la pirateria, possono anche essere utilizzate per eseguire altre attività come Linux, aprendo così la PS5 ai giochi per PC o agli emulatori per le vecchie console. Non ci è infatti voluto molto perché alcune persone iniziassero a sottolineare online le implicazioni che il jailbreak della PS5 avrebbe avuto per la retrocompatibilità non ufficiale con PS2 e PS3.
La PS3 è uscita nel 2006, ma è stato solo nel 2011 che gli hacker l’hanno bucata. Allo stesso modo, la PS4 è uscita nel 2013 e i metodi per il jailbreak sono diventati ampiamente disponibili solo nel 2018.