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PUBG, lo sviluppatore cita in giudizio Garena per plagio

Krafton, sviluppatore di PUBG, ha intrapreso una grossa causa legale dei confronti di Garena, accusata di aver copiato il suo titolo.
Krafton, sviluppatore di PUBG, ha intrapreso una grossa causa legale dei confronti di Garena, accusata di aver copiato il suo titolo.

Krafton ha intrapreso una grossa causa legale, citando in giudizio la software house competitor Garena, con l’accusa di plagio del suo PUBG: Battlegrounds. Al tempo stesso, Krafton ha avanzato denuncia anche nei confronti di Apple e Google, colpevoli di aver distribuito i videogiochi “incriminati” nei propri store per mobile. Il colosso di Mountain View sarebbe, inoltre, stato accusato di aver ospitato su YouTube dei video gameplay dei giochi in questioni, oltre a “numerosi post contenenti un lungometraggio cinese, che altri non è che l’esagerazione live-action di Battlegrounds”.

Ma andiamo con ordine: i titoli che avrebbero plagiato PUBG sono chiamati Free Fire e Free Fire Max, sviluppati da Garena e disponibili gratuitamente con acquisti in-app. Stando a quanto ha dichiarato Krafton, e riportato da The Verge, “Free Fire e Free Fire Max copiano ampiamente numerosi aspetti di Battlegrounds, inclusa la funzione “air drop” all’apertura del gioco e protetta da copyright”. Altri aspetti apparentemente plagiati sono la struttura e meccaniche del gameplay, nonché l’aspetto di armi, armature e oggetti unici, schemi cromatici, alcune aree e texture.

“Le accuse? Infondate”: parla la società madre di di Garena

Secondo l’accusa, Garena avrebbe guadagnato oltre 100 milioni di dollari dalle transazioni in-app nei primi mesi del 2021 solamente nel mercato statunitense. Di questi profitti ne avrebbero giovato anche Apple e Google in quanto distributori. Lo scorso dicembre Krafton avrebbe richiesto ad entrambi gli store di rimuovere i titoli, senza però alcun riscontro effettivo. Al tempo stesso la software house avrebbe interpellato anche la stessa Garena, che si sarebbe però rifiutata di sospendere la distribuzione dei due videogiochi.

Secondo Sea, la società madre di Garena, le accuse di Krafton sarebbero “infondate”. Intanto la causa legale è stata avviata e la software house ha chiesto la rimozione dei titoli incriminati. Ma non solo: Krafton vorrebbe anche che le venisse corrisposta una parte degli incassi generati dai due Free Fire. Nei giorni scorsi PUBG: Battleground è stato reso disponibile gratuitamente, nella speranza di compensare a parte dell’utenza “rubata” dal competitor.

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